Perché il progetto ascolto
Sono stati resi noti i dieci temi intorno ai quali si avvierà una consultazione per contribuire al piano di sviluppo territoriale dell’astigiano, finanziato con i soldi del Recovery Fund europeo. Rispetto ai sei filoni del Recovery i dieci temi insistono molto su due in particolare: inclusione sociale e sanità. Ma c’è anche un riferimento alla digitalizzazione e alla transizione ecologica.
Il lavoro che si farà nei mesi prossimi è un po’ una sfida. Per un verso all’assenza di un vero e proprio piano di sviluppo, sostituito da una parte da una serie di progetti specifici slegati tra loro e per l’altro dalle linee di orientamento dei tavoli organizzati dall’Università, che hanno sì una logica ma scarsa ricaduta progettuale concreta.
Ma è soprattutto una sfida alla chiesa astigiana stessa, tutta presa da questioni interne (catechesi, riorganizzazione delle parrocchie, celebrazioni eucaristiche dignitose, scuola di teologia) e che tende a delegare ai soliti esperti (il “terzo settore”) tutto quanto riguarda il rapporto con la società. Una miopia vera e propria, soprattutto quando dopo l’esperienza della pandemia, la gente ha ben altre preoccupazioni. In una società secolarizzata è molto importante che la Chiesa si occupi del mondo e non lo deleghi ai soliti noti.