1 Bilancio sociale

Il Bilancio Sociale è uno strumento per comunicare come vengono utilizzate le risorse pubbliche e quali risultati vengono raggiunti evitando di utilizzare solo cifre e numeri, spesso comprensibili solo agli addetti ai lavori.

Perchè? Il motivo per cui un Ente Pubblico potrebbe decidere di adottare il Bilancio Sociale, riconoscendone l’utilità, è collegato da un lato con l’evoluzione della società italiana e dall’altro con la trasformazione del ruolo degli enti locali. Se infatti la nostra società nazionale ha sempre più l’esigenza di sviluppare al proprio interno la collaborazione, il rispetto, l’integrazione tra cittadini, l’amministrazione pubblica – e gli enti locali in modo speciale – deve per prima manifestare, orientare, realizzare questi obiettivi. Perché ciò avvenga è necessario dotarsi di strumenti adatti: una informazione completa e che nutra la trasparenza degli atti e delle scelte, e che concorra allo sviluppo del dialogo tra istituzioni, cittadini, imprese, associazioni.

Come è nato? Il bilancio sociale non è un’invenzione dell’amministrazione pubblica, anzi, essa si è avvicinata a queste pratiche dopo che esse hanno iniziato ad essere impiegate nelle imprese private.

VALORI DI RIFERIMENTO 

“Il bene comune impegna tutti i membri della società: nessuno è esentato dal collaborare, a seconda delle proprie capacità, al suo raggiungimento e al suo sviluppo (1)
Il bene comune esige di essere servito pienamente, non secondo visioni riduttive subordinate ai vantaggi di parte che se ne possono ricavare, ma in base a una logica che tende alla più larga assunzione di responsabilità. Il bene comune è conseguente alle più elevate inclinazioni dell’uomo,(2) ma è un bene arduo da raggiungere, perché richiede la capacità e la ricerca costante del bene altrui come se fosse proprio.
Tutti hanno anche il diritto di fruire delle condizioni di vita sociale che risultano dalla ricerca del bene comune. Suona ancora attuale l’insegnamento di Pio XI: « Bisogna procurare che la distribuzione dei beni creati, la quale ognuno vede quanto ora sia causa di disagio, per il grande squilibrio fra i pochi straricchi e gli innumerevoli indigenti, venga ricondotta alla conformità con le norme del bene comune e della giustizia sociale ». (3)

  1. Cfr. Giovanni XXIII, Lett. enc. Mater et magistra: AAS 53 (1961) 417; Paolo VI, Lett. ap. Octogesima adveniens, 46: AAS 63 (1971) 433-435; Catechismo della Chiesa Cattolica, 1913.
  2. San Tommaso d’Aquino colloca al livello più alto e più specifico delle « inclinationes naturales » dell’uomo il « conoscere la verità su Dio » e il « vivere in società » (Summa theologiae, I-II, q. 94, a. 2, Ed. Leon. 7, 170: « Secundum igitur ordinem inclinationum naturalium est ordo praeceptorum legis naturae… Tertio modo inest homini inclinatio ad bonum secundum naturam rationis, quae est sibi propria; sicut homo habet naturalem inclinationem ad hoc quod veritatem cognoscat de Deo, et ad hoc quod in societate vivat »).
  3. Pio XI, Lett. enc. Quadragesimo anno: AAS 23 (1931) 197).

PER RIFLETTERE E PROPORRE 

Il PNRR rappresenta una grande opportunità per la mole straordinaria di soldi che arrivano dall’Europa e che devono aiutare il Paese a ripartire. Da qui il legittimo desiderio che vengano investiti nel migliore dei modi e che raggiungano risultati concreti capaci di garantire una reale ripresa.
Lo strumento per garantire trasparenza nell’utilizzo del denaro pubblico e dei risultati raggiunti è il BILANCIO SOCIALE

1. Che cosa ne pensi dello strumento del Bilancio Sociale?

2. Conosci qualche ente pubblico del territorio che ha adottato il Bilancio sociale?

3. Il tuo Comune di appartenenza ha adottato lo strumento del Bilancio sociale?

4. Hai qualche suggerimento in merito?

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