4 Inclusione e coesione


La Missione 5 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, “Inclusione e coesione” investe nelle infrastrutture sociali, rafforza le politiche attive del lavoro e sostiene il sistema duale e imprenditoriale femminile. Migliora il sistema di protezione per le situazioni di fragilità sociale ed economica, per le famiglie, per la genitorialità. Promuove il ruolo del Terzo Settore nelle politiche pubbliche.

La pandemia ha aumentato le povertà di chi era già povero e ha fatto affacciare ai servizi Caritas persone che non ne avevano mai avuto necessità. Il contrasto delle tante forme di povertà non può essere delegato al Terzo Settore ma va affrontato con politiche adeguate e gli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rappresentano un’importante opportunità. Nonostante gli sforzi compiuti negli ultimi anni, le politiche sociali e di sostegno alle famiglie devono essere ancora notevolmente rafforzate. Queste politiche vanno inserite in una programmazione organica e di sistema che abbia lo scopo di superare i sensibili divari sociali esistenti, acuiti dalla pandemia, con la finalità di migliorare l’equità sociale, la solidarietà intergenerazionale e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Le politiche di inclusione, prioritariamente dedicate alle fasce della popolazione che vivono in condizioni di marginalità sociale, vanno sostenute con interventi di potenziamento dell’edilizia residenziale pubblica, di housing sociale destinato a offrire alloggi a canone ridotto a favore di categorie più fragili e di housing temporaneo come le strutture di accoglienza temporanee di individui in difficoltà economica. La piena realizzazione dei principi espressi dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità del 2006, ratificata dall’Italia fin dal 2009, secondo un approccio del tutto coerente con la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e con la recente Strategia per i diritti delle persone con disabilità 2021-2030 presentata a marzo 2021 dalla Commissione europea risulta ancora essere troppo una enunciazione piuttosto che una concreata attuazione specie nei contesti caratterizzati da povertà. La vicinanza con le persone senza dimora, che si è rafforzata con l’offerta del centro diurno Caritas “Il Samaritano”, ha permesso alla Caritas diocesana di conoscere maggiormente i bisogni e le risposte offerte dal territorio per persone senza dimora.
L’esperienza maturata di progetti di offerta di appartamenti ai senza tetto e contemporaneamente progetti volti ad aiutarli ad inserirli nel mercato del lavoro di dice chiaramente quanto sia fondamentale proporre accoglienze, dimore che non siano solo a tempo. L’abitare, che non è solo avere un riparo temporaneo, è un punto di partenza e di ripartenza imprescindibile per ricomporre i pezzi di biografie spesso “spezzettate” tra un’accoglienza e l’altra, tra prime e seconde accoglienze, tra strada, mensa sociale e dormitorio, che richiede stabilità. L’offerta di tirocini formativi in azienda proposta negli ultimi dieci anni dalla Caritas diocesana è uno degli strumenti per l’inserimento nel mercato del lavoro. Il potenziamento delle politiche per il lavoro è fondamentale e decisivo. Il Reddito di Cittadinanza è uno strumento di promozione umana che può liberare dal giogo della privazione economica e della mancanza di opportunità ma che, per evitare degenerazioni, necessita di accompagnamento e monitoraggio. Da una riflessione Caritas è emersa l’opportunità di rilanciare il Reddito di Cittadinanza accompagnandolo a livello locale (prevedendo un ingaggio robusto degli attori territoriali che si devono sentire responsabilizzati rispetto alla realizzazione dei percorsi di inclusione per le persone) e va monitorato a livello nazionale raccogliendo le valutazioni dei soggetti coinvolti, intercettando fatiche, bisogni e aggiustando il tiro di volta in volta. L’azione pubblica può avvalersi del contributo del Terzo Settore, realtà molto viva nel nostro territorio. Quando sono chiari, e rispettati, i ruoli e le competenze dei diversi attori, la pianificazione in coprogettazione di servizi, sfruttando sinergie tra impresa sociale, volontariato e servizi pubblici, , consente di operare una lettura più penetrante dei disagi e dei bisogni al fine di venire incontro alle nuove marginalità e fornire servizi più innovativi, in un reciproco scambio di competenze ed esperienze che arricchiranno dia la PA sia il Terzo Settore.

VALORI DI RIFERIMENTO 

“La Carità, mentre guida e anima la vita, alimenta la storia fino al suo culmine, sfociando nell’eternità di Dio ricca dei frutti prodotti. Il documento dei Vescovi Italiani. Con il dono della carità dentro la storia sintetizza molto bene il nesso tra impegno sociale, evangelizzazione ed escatologia: “la nuova evangelizzazione e il rinnovamento del Paese sono intimamente collegati. Il Vangelo della carità fonda la speranza ultima dell’uomo e ne ispira i progetti storici. L’attesa di una terra nuova intensifica la sollecitudine per la terra presente, dove fin d’ora cresce quella novità che è germe e figura del mondo che verrà. ‘Passa la figura di questo mondo (1 Cor 7,31) ma ‘la carità non avrà mai fine’ (1 Cor 13,8). Resterà ‘la carità con i suoi frutti’” (GS 39)

PER RIFLETTERE E PROPORRE 

Alla luce del tema affrontato in questa scheda e dei valori di riferimento quali strategie e progettualità dovrebbe attivare il nostro territorio per dare concreta attuazione a quanto previsto nella Missione 5 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, “Inclusione e coesione”? Quale “cura” possiamo mettere in atto, nei nostri rapporti personali, nelle nostre comunità, nelle nostre città, per salvaguardare tale ecologia?

1. Hai suggerimenti per migliorare i servizi dedicati all’inserimento nel mercato del lavoro, in modo particolare per l’inserimento dei giovani? Ritieni utile un rafforzamento del piano di azione per la lotta al lavoro sommerso nei diversi settori dell’economia?. Al fine di agevolare il lavoro delle donne sia come imprenditrici sia come dipendenti hai dei suggerimenti da offrire?

2. Rispetto al bisogno abitativo quali potrebbero essere le soluzioni? Progetti sull’housing sociale potrebbero ridurre i contesti di marginalità estrema e a rischio di violenza che vedono maggiormente esposte le donne. Hai dei suggerimenti?

3. Rispetto al tema della disabilità ritieni che sia necessaria una riforma? Se si, che preveda che cosa? Molti sostengono la necessità di aiutare anziani non autosufficienti e le loro famiglie semplificando l’accesso socio-sanitario, individuando modalità di riconoscimento della non autosufficienza basate sul bisogno assistenziale, realizzando progetti individuali integrati, favorendo la permanenza a domicilio: quali sono i tuoi suggerimenti sul tema? Rispetto alle persone senza dimora che cosa proponi?

4. Quali suggerimenti per migliorare le misure del Reddito di cittadinanza e Reddito di emergenza?

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